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La teoria dell'immortalità quantistica

Esiste una teoria, chiamata "immortalità quantistica", secondo cui la coscienza si trasporterà sempre in una realtà alternative in cui sopravvive ad eventi altrimenti fatali

Pubblicato il 27/05/2018
Fonte: Wikipedia inglese, Gizmodo, Quora (link alla fonte principale)

In meccanica quantistica c’è un esperimento concettuale conosciuto come esperimento del suicidio quantistico.

La meccanica quantistica e l'ipotesi dei molti mondi

L’esperimento è una variante di quello del gatto di Schrödinger, visto dalla prospettiva del gatto stesso. Il suicidio quantistico potrebbe dimostrare, in principio, se l’interpretazione dei molti mondi della meccanica quantistica è corretta o no.

Secondo l’interpretazione dei molti mondi, ogniqualvolta una misura quantistica avviene, tutti i risultati della misura esistono effettivamente, in "differenti ramificazioni" della realtà. Ad esempio, quando apriamo la scatola del gatto di Schrödinger noi potremo sapere che il gatto è vivo o che è morto. Avremo effettuato la misura quantistica osservando il sistema. Prima dell’osservazione, entrambe le condizioni erano vere. Dopo, una sarà vera in un ramo della realtà e l’altra in un altro.

La teoria dei molti mondi vorrebbe che, se le particelle quantistiche di per sé non “scelgono” tra l’opzione A e l’opzione B, allora tutte le possibili realtà esistono effettivamente. È l’atto dell’osservazione che definisce in qualche realtà ci troviamo.

Fisica
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il suicidio quantistico e l'immortalità quantistica

La persona che effettua la misura ha il 50% di probabilità di finire in una delle due ramificazioni. In un suicidio quantistico, un ricercatore si siede davanti a una pistola carica, il cui grilletto è azionato, oppure no, a seconda del decadimento di alcuni atomi radioattivi. In ciascuna prova, egli ha il 50% di probabilità di morire. Ma se dovesse morire, non potrebbe esserne consapevole.

Dopo che la prova è stata ripetuta, ad esempio, 100 volte, se lo sperimentatore è ancora vivo lo saprebbe. Ma saprebbe anche che si è ramificato in un universo parallelo per 100 volte, e ogni volta si è trovato nel particolare mondo in cui è sopravvissuto. Se ad ogni “punto di morte” c’è la possibilità di uscirne, allora la coscienza si muoverà verso l’universo parallelo dove può esistere.

Bisogna specificare, però, che l’immortalità quantistica è stata concettualizzata soltanto nell’ambito del suicidio quantistico. Questa teoria non suggerisce che la coscienza sia effettivamente immortale in ogni situazione. Dobbiamo capire molto meglio i principi del dominio quantistico prima di poter fare ulteriori ipotesi. Inoltre, questa teoria presuppone l'esistenza di una coscienza disaccoppiata dal corpo. I dibattiti sul dualismo mente-corpo non sono ancora del tutto giunti a una soluzione, ma le più recenti ricerche in ambito neuroscientifico non hanno ancora trovato nulla che suggerisca l'esistenza di una coscienza che sia separata dai processi cerebrali, e dunque dalle strutture cerebrali sottostanti.

immortalità
Foto di ambroo da Pixabay
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