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Kim Peek, l'uomo che imparò a memoria 12000 libri e che ispirò "Rain Main" con Dustin Hoffman

Prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2009, Kim Peek poteva memorizzare un intero libro in un'ora. Leggeva due pagine alla volta, scansionando ciascuna con un singolo occhio. Ricordava i contenuti di 12000 libri. Peek ispirò il personagio di Dustin Hoffman nel film "Rain Man". Quando si incontrarono, Hoffman disse: "Io posso essere la star, ma tu sei il cielo".

Pubblicato il 04/07/2021
Fonte: Wikipedia inglese, Royal Society (link alla fonte principale)

Kim Peek era un uomo di Salt Lake City nato nel 1951 e divenuto famoso per aver ispirato il personaggio interpretato da Dustin Hoffman nel film Rain Man - L'uomo della pioggia. Peek era affetto da sindrome di savant, ed era caratterizzato da una straordinaria memoria eidetica, ma era anche affetto da disturbi dello sviluppo psicologico dovuti a una congenita deformazione del cervello.

Kim Peek nel 2007

Cos'è la sindrome del savant

La sindrome del savant è anche detta "sindrome dell'idiota sapiente", dal francese idiot savant. Questa condizione indica una serie di ritardi cognitivi che si accompagnano tuttavia allo sviluppo di un'abilità particolare e ben sopra la norma in un settore specifico.

Il nome della sindrome del savant venne introdotto dal medico londinese John Langdon Down, nel 1887, per riferirsi ad alcuni bambini che presentavano difficoltà cognitive accompagnate da straordinarie capacità di calcolo e disegno, attitudini meccaniche e soprattutto capacità di memorizzare, suonare e a volte comporre musica.

Le precise cause della sindrome del savant non sono ancora note, ma in questi individui si notano spesso problemi all'emisfero sinistro del cervello. Secondo una delle ipotesi, la particolare zona colpita ha lo scopo di elaborare le informazioni grezze per trasformarle in concetti complessi su cui il cervello può effettuare operazioni elaborate, necessarie per vari tipi di compiti cognitivi "normali".

Così, l'individuo affetto da sindrome del savant perde parte delle capacità che per gli altri sembrano facili e naturali, ma riesce tuttavia a usare informazioni più primitive che gli consentono di svolgere con facilità compiti che per gli altri sono difficilissimi o del tutto impossibili. Secondo la teoria, ogni persona possiede, "potenzialmente", queste capacità, ma queste verrebbero inibite da specifiche aree del cervello per permettergli di effettuare operazioni più complesse.

Sono stati riscontrati casi di persona che, dopo traumi cranici all'emisfero sinistro, hanno manifestato delle abilità (ad esempio, matematiche, di disegno, di memoria) precedentemente assenti. Alcuni studi invece hanno ottenuto gli stessi risultati "disturbando" delle aree della parte sinistra del cervello mediante stimolazione magnetica transcranica.

Allan Snyder, in un articolo pubblicato dalla Royal Society, afferma che "le abilità del savant sono latenti in tutti noi". La sua ipotesi è che i savant abbiano un accesso privilegiato ad informazioni di basso livello, meno processate, prima che queste siano "impacchettate" in concetti olistici ed etichette significative. Il fenomeno sarebbe dovuto a un fallimento nell'inibizione top-down, che di solito spinge al di là dell'elaborazione cosciente un certo tipo di informazione presente nel cervello. Questo spiegherebbe come mai sarebbe possibile far emergere le abilità dei savant in persone sane bloccando temporaneamente determinate aree cerebrali.

La strategia del riuscire a lavorare su parti e non sul tutto potrebbe essere alla base, secondo Snyder, del cosiddetto "genio autistico". La mente sana ha la capacità di realizzare aspettative sul mondo (ordine interno), mentre la mente autistica deve semplificare il mondo adottando routine rigide (ordine esterno).

Le straordinarie abilità di Kim Peek

Kim Peek è nato con una macrocefalia associata a danni al cervelletto e un'agenesia del corpo calloso, condizione nella quale manca la rete di fibre nervose che connettono tra loro gli emisferi cerebrali. È stato ipotizzato che i neuroni di Peek, in assenza di un corpo calloso, abbiano creato nuove connessioni, e sarebbe questo che gli ha consentito di avere una capacità mnemonica fuori dal comune.

Secondo suo padre Fran egli aveva una memoria incredibile già all'età di 16-20 mesi. Imparava a memoria i libri che leggeva, per poi posarli rovesciati sulla mensola per segnalare che li aveva finiti. Un'abitudine, questa, che avrebbe conservato tutta la vita. Poteva leggere un libro in un'ora, e si ricordava circa il 98% delle informazioni contenuta in esso, impaginazione compresa. Memorizzava un'enorme quantità d'informazione nei più disparati campi, dalla storia alla letteratura, dalla geografia alla matematica, dagli sport alla musica alle date. Conosceva a memoria circa 12.000 libri. Peek riusciva a fare a mente anche calcoli complessi, una capacità che gli tornava utile nel suo lavoro quotidiano, che consisteva nello stilare buste-paga.

Peek imparò a camminare in ritardo, solo all'età di 4 anni. Non era in grado di abbottonarsi la camicia ed era in difficoltà in altre attività motorie, probabilmente a causa dei danni al cervelletto, normalmente preposto alla coordinazione di queste attività. Nei test psicologici generali, Peek si era rivelato ben al di sotto della media come QI, ma aveva ottenuto punteggi altissimi in alcuni sotto-test. Si concluse che i test del QI non fossero adatti a misurare la sua intelligenza.

A differenza di molti savant, comunque, Peek ha mostrato crescenti capacità socializzanti, in particolare in seguito alle attenzioni ricevute come il "vero Rain Man". Dal 2004, secondo quando afferma suo padre, Kim Peek iniziò a dar prova di un inedito senso dell'umorismo. Aveva, inoltre, un'insolita capacità di associare tra loro le informazioni memorizzate, mostrando in parte un'abilità creativa. Aveva tuttavia difficoltà con le astrazioni, verificabili nell'interpretazione di proverbi o metafore.

Nel 1984 lo sceneggiatore Barry Morrow visitò Kim Peek ad Arlington, nel Texas. In seguito, Morrow scrisse il film Rain Man ispirandosi alla sua storia. Il personaggio di Raymond Babbit, benché ispirato a Peek, era impostato come quello di un autistico. Dustin Hoffman, che recitava Babbit, incontrò Peek e altri idiot savant per capire a fondo la loro natura e recitare con maggior aderenza. Hoffman passò molto tempo con Peek, e a quanto pare rimase decisamente impressionato da lui. Una volta gli disse: "Io posso essere la star, ma tu sei il cielo".

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