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L'antico metodo che mantiene l'uva dell'Afghanistan fresca per tutto l'inverno

Gli afghani hanno una semplice ed efficacissima tecnica per conservare l'uva. Chiamata kangina, consiste nell'immagazzinare i chicchi freschi in contenitori di fango che poi vengono sigillati. Questo metodo, che viene messo in pratica da millenni, può mantenere l'uva in perfetto stato anche per diversi mesi.

Pubblicato il 19/05/2022
Fonte: kylevialli.com, AtlasObscura (link alla fonte principale)

Nell'Afghanistan settentrionale, un'antica e sorprendente pratica permette di conservare i frutti dell'estate e dell'inizio dell'autunno per interi mesi, preservando la loro freschezza fino alla primavera.

Chiamata kangina, questa tecnica permette di mantenere fresca l'uva fino al Nowruz, l'Anno Nuovo persiano, che viene celebrato durante l'equinozio di primavera. Dopo tutti quei mesi, i chicchi sono ancora perfetti.

La pratica si basa sul fango, un fango ricco di argilla che viene modellato in forme che somigliano a una ciotola: due di queste forme, dopo essere state riempite di grappoli, vengono unite tra loro e sigillate in una sfera, che viene messa al sole finché il fango non è completamente essiccato.

Una coppia di queste rustiche ciotole contiene circa 1 chilo di frutta matura: dopo essere state sigillate, le sfere di argilla vengono piazzate lontano dalla luce del sole, in cantine fresche, o addirittura seppellite sottoterra.

La cosiddetta kangina è messa in pratica da generazioni e generazioni, e probabilmente risale a 2000 anni fa. Tuttavia, è stata documentata e studiata relativamente poco.

Kangina, la tecnica afghana che mantiene l'uva fresca per diversi mesiKangina, la tecnica afghana che mantiene l'uva fresca per diversi mesi
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