Gli iraci, che somigliano a piccoli roditori, sono tra i più stretti parenti degli elefanti

Se vi dicessimo di immaginare l’aspetto dei parenti più prossimi di un elefante, difficilmente vi verrebbero in mente gli iraci. Con l’aspetto di piccoli mammiferi, molto simile a quello dei roditori, gli iraci sono evolutivamente vicini agli elefanti: secondo alcuni, anzi, sarebbero i loro più stretti cugini. L’argomento, tuttavia, è ampiamente dibattuto nella comunità scientifica.

Il nome “irace” deriva dall’antico greco húrax, che stava per “toporagno”. Sono animaletti erbivori dell’ordine degli Hyracoidea. Dalla forma piacevolmente tondeggiante, misurano tra i 30 e i 70 centimetri di lunghezza e pesano dai 2 ai 5 chilogrammi.

Gli iraci sono nativi dell’Africa. L’ irace del Capo (Procavia capensis), ad esempio, abita le cervici rocciose di varie parti del contenente. Si pensa che l’ordine degli Hyracoidea si sia separato dal cammino evolutivo degli elefanti circa 65 milioni di anni fa. In termini evolutivi, in realtà, non è un tempo particolarmente lungo, e può stupire ancora di più se si considera quanto questi animali differiscano nell’aspetto.

In realtà, gli elefanti e gli iraci hanno alcune caratteristiche riproduttive in comune, e non solo: gli iraci hanno incisivi che ricordano le zanne degli elefanti. Sono zanne particolarmente uniche perché, a differenza di quelle degli altri animali, non si sono sviluppate dai canini. Gli iraci hanno anche unghie simili a zoccoli e, come gli elefanti, non hanno la cistifellea.

Anche osservando il loro patrimonio genetico si nota la loro parentela: iraci ed elefanti condividono alcune sequenze del DNA mitocondriale.