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La lotta tra le giraffe e gli alberi di acacia
Le giraffe amano sgranocchiare le foglie degli alberi di acacia. Per questo, nel tempo gli alberi si sono evoluti per rilasciare, quando sotto attacco, un composto chimico chiamato etilene. Venendo trasportato dall'aria, l'etilene avverte del pericolo gli alberi circostanti, che aumentano la biosintesi di tannino, che rende le foglie velenose. Per evitarlo, le giraffe hanno imparato a banchettare sugli alberi sopravento o posti a vento contrario l'uno dell'altro.
La vista di una giraffa che mangiucchia le foglie di un maestoso albero di acacia è abbastanza prototipica dell'Africa. Le giraffe, in effetti, sono assolutamente innamorate di quest'albero, anche se il rapporto non è estremamente reciproco.
Le giraffe possono mangiare fino a 29 kg di foglie e rami di acacia al giorno. Gruppetti di tre o più giraffe passano ore intorno a questi alberi, accaparrandosi più fogliamo possibile. Nel tempo, gli alberi hanno trovato i loro modi per difendersi: uno di questi sono le lunghe spine. A dire il vero, il nome dell'acacia deriva proprio dalla parola greca per le spine: akis. In alcune specie, le spine arrivano a 10 centimetri di lunghezza.
Le giraffe, però, hanno sviluppato lingue molto lunghe e sottili ed altamente prensili. Arrivano a 45 centimetri in lunghezza e permettono agli animali di strappare le foglie dai rami senza ferirsi.
L'acacia, pertanto, ha sviluppato un ulteriore meccanismo di difesa: il rilascio di tannino. Si tratta di un composto chimico che è decisamente importante per l'uomo (usato per la produzione delle pelli e per la fermentazione della frutta).
Uno zoologo del Sud Africa, Wouter Van Hoven, ha scoperto che gli alberi di acacia, quando vengono attaccati, rilasciano un composto chiamato etilene. Questo può viaggiare fino a 45 metri, traportato dall'aria. Nel giro di 15 minuti, tutti gli alberi di acacia vicini aumenteranno i livelli di tannino presente nelle loro foglie, rendendole sgradevoli e pericolose per le giraffe.
Il tannino, infatti, infastidisce la digestione delle foglie interferendo con alcuni enzimi digestivi. Per questo, le giraffe hanno capito di doversi nutrire soltanto degli alberi di acacia che sono sopravento, stando attenti che il vento non soffi in direzione degli alberi nelle vicinanze. In questo modo possono soddisfare il loro enorme appetito.
C'è però un terzo meccanismo di difesa su cui l'albero può contare: delle "guardie del corpo" sotto forma di formiche, che possono mordere la lingua delle giraffe. Le formiche trovano riparo alla base delle lunghe spine, che contiene un bulbo cavo: qui, i minuscoli animali trovano nettare di cui nutrirsi, e "ricambiano il favore" attaccando gli erbivori che tentano di masticare le foglie.