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I giardini galleggianti con cui gli aztechi fecero prosperare una città su un terreno paludoso
Gli aztechi fondarono Tenochtitlan in un inospitale terreno paludoso. Usarono un sistema di giardini galleggianti per coltivare la palude e riuscirono a nutrire fino a 200.000 persone.
Fonte:
Wikipedia inglese e altre
I Chinampa, i giardini galleggianti aztechi
Gli aztechi - il popolo che abitava la mesoamerica precolombiana - erano molto più ingegnosi di quanto si pensi, soprattutto in alcuni domini, tra cui l'ingegneria.
Gli aztechi - che si identificavano con il nome di mexica - giunsero nella prima metà del 1300 sulle sponde del lago Texcoco, arrivando da Nord. Essi decisero di abitare su una piccola isola paludosa situata in mezzo al lago, dove vi fondarono, nel 1325, la grande città di Tenochtitlan.
Con un'abilità stupefacente, gli aztechi trasformarono l'isola paludosa in una città florida, che nel suo periodo di massimo splendore contava almeno 200.000 abitanti.
Gli aztechi riuscirono a coltivare la palude grazie ai chinampa, dei giardini galleggianti rettangolari che creavano puntellando il fondo del basso lago con dei paletti, per poi ammassarvi fango, sedimenti del lago e vegetazione in decomposizione, finché la zona non si riempiva.
Sugli angoli dei chinampa venivano piantati alberi - di solito i salici - per rafforzarne la struttura. Intorno ai chinampa, i canali che si andavano a creare venivano usati per garantire un'ottimale irrigazione, ma anche come vie di comunicazione e navigazione.
Le coltivazioni tipiche erano mais, fagioli, amaranto, pomodori e chili, ma capitava anche che vi si piantassero soltanto dei fiori.
Il mercato di Tlatelolco, a nord di Tenochtitlan. Sotto, invece, una immagine di Tenochtitlan e un modellino del Templo Mayor
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