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Le anatre dormono in fila per tenere d'occhio i predatori
Molti uccelli sono in grado di dormire con soltanto metà del proprio cervello, lasciando sveglia l'altra metà. I ricercatori hanno scoperto che, quando le anatre dormono in fila, quelle alle estremità dormono con un occhio aperto per controllare che non arrivino predatori.

Gli uccelli hanno sviluppato un'abilità che tornerebbe utile a molte persone: quella di dormire con soltanto metà del proprio cervello. Il fenomeno è detto sonno unisferico a onde lente. In una pubblicazione su Nature, alcuni studiosi hanno descritto il modo in cui le anatre impiegano questo tipo di sonno per tenere sotto controllo i predatori. Ciò è reso possibile dal fatto che diverse parti del loro cervello possono dormire indipendentemente dalle altre.
I ricercatori conoscevano il sonno unisferico da diversi decenni, ma non era ben chiaro come si fosse evoluto negli uccelli. Filmando un germano reale, un ricercatore della Indiana State University ha per caso notato qualcosa di molto interessante: le anatre che dormivano accanto alle altre tenevano uno specifico occhio aperto. A quel punto, lo scienziato ha organizzato un esperimento per indagare il fenomeno.
I ricercatori hanno sistemato quattro anatre in fila in dei contenitori trasparenti, aspettando che si addormentassero. Le anatre nei contenitori centrali dormivano quasi sempre con entrambi gli occhi chiusi, mentre quelle alle estremità tenevano un occhio aperto per buona parte del tempo.
Quando i ricercatori hanno scambiato i posti delle anatre, l'uccello che ad una delle estremità aveva dormito con l'occhio sinistro aperto, per esempio, chiudeva entrambi gli occhi quando stava nel mezzo e teneva l'occhio aperto quando posto sull'estremità opposta.
L'elettroencefalogramma ha mostrato che il lato del cervello che controllava l'occhio aperto aveva gli stessi livelli di attività di quello di un'anatra sveglia. L'altro lato, invece, aveva tutto l'aspetto di un cervello addormentato. Anche con un solo occhio aperto, gli uccelli reagivano all'immagine di un predatore in meno di un quinto di secondo.
