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Questa donna ha dato la caccia ai killer di sua figlia, stanandoli uno ad uno

Nel 2014 i membri di una gang messicana hanno rapito e ucciso la figlia 20enne di Miriam Rodriguez. Dopo la scarsa volontà di collaborazione dimostrata dalla polizia e dal governo, ella ha deciso di dare la caccia personalmente ai membri della gang, viaggiando per tutto il Messico e stanandoli uno ad uno, finché non riusciva a sbatterli in galera. Fece uso di pistole, falsi documenti di identità e travestimenti, finché non assicurò alla giustizia gli uomini che avevano ucciso sua figlia.

Pubblicato il 28/12/2020

A volte l'amore e la disperazione producono un coraggio senza pari. Una più grande dimostrazione viene da un notevole caso di cronaca del Messico: è la storia di Miriam Rodriguez, diventata icona e simbolo della lotta alla criminalità organizzata e all'indolenza (se non all'omertà e alla collaborazione) di polizia e governo.

Il tutto è iniziato nel 2014 a San Fernando, in Messico, quando dei membri del pericoloso cartello Zeta hanno rapito e ucciso la figlia di Miriam Rodriguez, Karen, che aveva solo 20 anni. Dopo aver chiesto un riscatto, nonostante fosse stato pagato due volte, la gang ha ucciso la ragazza, suscitando la disperazione e – evidentemente – la furia cieca della madre.

Le autorità non hanno saputo o non hanno voluto dare una risposta. Qualcosa che avviene di frequente, purtroppo, in Messico. La donna non ci stava, però: gli assassini di sua figlia dovevano pagare. Così Miriam Rodriguez ha iniziato a cacciare i membri della gang uno ad uno, trasformandosi in una detective abilissima, se non infallibile. Si è resa tanto efficace quanto poco lo erano stati i membri delle forze di polizia. La donna ha cercato uno ad uno i malviventi: nella borsa portava sempre una pistola, gli appunti con tutti i dettagli sui casi, e un sacco di oggetti utili a far perdere le proprie tracce.

Utilizzando travestimenti e documenti falsi, Miriam Rodriguez parlava con amici e familiari dei ricercati. Scopriva dettagli sulle loro vite e sulle loro infanzie. Svelava i loro punti deboli. In tre anni, ella riuscì a catturare ben 10 criminali della gang, facendoli arrestare dalla polizia dopo averli scovati in seguito a mesi di appostamenti.

Il momento più drammatico è avvenuto al confine con il Texas: dopo aver seguito un uomo che stava cercando di fuggire, gli ha piantato una pistola dietro la schiena tenendolo poi bloccato a terra per un'ora, in attesa che arrivassero i poliziotti.

Miriam Rodriguez ha purtroppo attirato l'ira del cartello, che per vendicarsi l'ha assassinata nel 2017, nel giorno della festa della mamma. Facendo così, in ogni caso, Miriam Rodriguez è diventata ancora di più simbolo dell'impegno contro i rapimenti in Messico. Il figlio Luis, di 36 anni, sta proseguendo la sua campagna, cercando di combattere quella che è una vera e propria piaga (e una vera e propria vergogna) della nazione.

L'impegno della famiglia ha portato alla formazione di un collettivo di famiglie che avevano sofferto del rapimento dei propri cari. A Miriam Rodriguez è stata dedicata una targa in bronzo nella piazza principale della città. Ma c'è ancora molto, molto lavoro da fare.

Miriam Rodriguez

San Fernando Missing Persons Activists Collective Handout/EPA
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