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L'uomo francese che ricavò un motociclo dalla sua macchina rimasta in panne nel deserto del Marocco
Nel 1993, un uomo francese chiamato Emile Leray stava guidando una Citroen in una zona remota del deserto del Marocco. A un tratto, l'auto colpì una roccia e si ruppe. Per sopravvivere, Leray demolì l'auto e usò le singole parti per costruire un motociclo rudimentale che poté guidare per tornare alla civiltà. Quando arrivò, la polizia marocchina lo multò per aver guidato un veicolo illegale.

Quando Emile Leray rimase bloccato nel deserto del Marocco, con un'automobile gravemente danneggiata e incapace di spostarsi, si trovò in una situazione in cui molti sarebbero rimasti disperati e impotenti.
Ma per fortuna le competenze di Leray in ambito ingegneristico sono del tutto fuori dal comune. Quando la sua Citroen si fermò, l'uomo trovò un modo del tutto unico per tornare alla civiltà. La sua incredibile impresa è stata quella di trasformare l'auto in un motoveicolo a due ruote in grado di ricondurlo al villaggio più vicino.

La storia di Emile Leray, allora 43enne, iniziò mentre l'uomo stava conducendo la sua Citroen attraverso il deserto, dalla città di Tan-Tan. A un certo punto, però, Leray venne fermato ad un avamposto militare dove fu informato che non poteva procedere oltre.
Messo di fronte alla prospettiva di ritornare a Tan-Tan, Emile preferì piuttosto uscire di strada e guidare intorno all'area proibita. Sfortunatamente, però, il terreno irregolare e roccioso si rivelò un problema maggiore del previsto. A un tratto, Leray perse il controllo dell'auto e andò a sbattere contro una roccia.
L'impatto rese la Citroen inutilizzabile, e il villaggio più vicino era a circa 35 chilometri di distanza. Emile Leray non pensò fosse possibile fare la strada a piedi, ma ritenne invece fattibile riconfigurare l'auto in un motoveicolo a due ruote.
Per fortuna, Leray aveva qualche provvista, e acqua a sufficienza per diversi giorni ma anche qualche strumento di lavoro. Emile aveva pensato di impiegarci pochi giorni, ma alla fine ne servirono 12. Quando completò la moto improvvisata aveva appena mezzo litro d'acqua, ma finalmente poté riprendere il viaggio.
Dopo un giorno di viaggio, la polizia marocchina lo accostò e lo guidò al villaggio più vicino. Gli diedero anche una multa, perché stava guidando un veicolo di cui non aveva i documenti.